Per il sindaco della città, l’ultimo attacco in Ucraina è stato “il più grande attacco alle infrastrutture civili”.
Non si placa ancora la guerra fra Russia e Ucraina, e il presidente Zelensky non ha intenzione di abbassare la guardia. Dopo l’ultimo attacco missilistico nella città di Leopoli, che ha ucciso cinque persone, Kiev promette una “risposta tangibile”. Gli Stati Uniti corrono in soccorso del Paese.
L’attacco missilistico in Ucraina
La guerra giunge al giorno 498, e ad alimentare la controffensiva dell’Ucraina è stato l’ultimo attacco missilistico da parte della Russia, che ha colpito un condominio di Leopoli uccidendo cinque persone e ferendone altre 37.
Una tragedia a pochi giorni dai bombardamenti su Kramatorsk, che hanno portato alla morte della scrittrice Victoria Amelina. “È una situazione scandalosa. Tanta attenzione, richieste, decisioni dure. E le conclusioni non sono state tratte dai responsabili”, ha detto il ministro degli Interni ucraino, Igor Klymenko.
Zelensky: “Una risposta tangibile”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha promesso quindi una “risposta tangibile”. “Conseguenze dell’attacco notturno dei terroristi russi”, ha scritto accanto a un post video di Telegram che mostrava un edificio in rovina.
Tuttavia, per il premier ucraino la controffensiva sarebbe dovuta cominciare molto prima, per evitare che le forme russe rafforzassero le proprie difese. “La lentezza delle consegne di armi all’Ucraina ha ritardato la controffensiva di Kiev”, ha dichiarato.
“Speravo che la controffensiva potesse iniziare molto prima di giugno e ora è rallentata a causa di difficoltà sul campo. Tutto il territorio è pesantemente minato”, ha affermato Zelensky durante un’intervista alla Cnn.
Usa invia bombe a grappolo
E in risposta giungono gli Stati Uniti, i quali si adoperano a fornire il Paese colpito di munizioni a grappolo. Si tratta di armi controverse e ampiamente vietate in gran parte del Mondo, ma che da molto Kiev si ostina a volere.
Pur avendo opposto resistenza a causa di un potenziale in termini di danni indiscriminati ai civili, la scorsa settimana Washington ha ammesso di valutare la possibilità di fornire le munizioni all’Ucraina. Per l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzya, la decisione degli Stati Uniti è “un altro passo verso l’escalation”.